A cosa serve sognare? Che senso ha seguire le proprie idee?
Non era un bel periodo e da domande di questo tipo iniziò una riflessione.
Trovandola in qualche modo utile un amico un po’ depresso e sconfortato da una cascata di guai, mi disse di condividerla. E così ci ho provato.
Chissà se le chiacchere di 2 amici potranno essere interessanti anche ad altri.
Come ricavare oro dal nulla? Perchè il Nulla divora il mondo?
Diventare ricchi senza sforzo è un sogno di molti. Ricco però non sottende solo l’idea del denaro.
Dal nulla non si ricava nulla, recita il detto eppure ora ti racconto come qualcuno ne ha ricavato addirittura dell’oro e come il Nulla possa essere un’idea tanto pericolosa.
L’importanza delle idee e dei sogni dall’arte di Klein alla Storia Infinita.
Un mio professore al liceo diceva che la filosofia non serve a nulla per cui non serva di nessuno, potesse esprimersi con il massimo grado di libertà.
Io ho sempre pensato che questo fosse vero per ogni forma d’arte perchè gli artisti sembrano in grado di muoversi in ogni direzione, apparentemente non curanti delle regole.
Ecco qui un esempio: lui si chiama Klein ed è quel matto che vedi saltare nel vuoto nella foto qui sotto, pieno di fiducia nel suo gesto e desideroso di scoprire l’esito della sua azione.
IVES KLEIN. Donare al nulla il valore dell’oro.
Yves Klein è un’artista francese che nel 1957, dopo aver brevettato il colore IKB (International Klein Blu), proclama l’inizio della sua Epoca Blu.
Nella galleria Apollinaire di Milano presenta per la prima volta 10 quadri monocromi, tutti dello stesso formato: l’unica differenza tra le opere è il prezzo perchè, secondo l’artista, ciascuno di esse contiene una diversa dose di sensibilità artistica.
Questo concetto viene esposto nella forma più matura alla mostra “Le Vide (il vuoto)” in cui Klein presenta come opera astratta una stanza completamente vuota che ospita soltanto la sensibilità dell’artista allo stato puro, acquistabile sotto forma di certificati.
Riguardo alla mercificazione di questa opera Klein scrisse:
Il significato delle zone pittoriche immateriali, derivate dal profondo del vuoto che in quel momento ero giunto a dominare, era veramente d’ordine materiale. Ritenuto inaccettabile vendere per denaro queste zone pittoriche immateriali, io in cambio della più alta qualità dell’immateriale pretendevo la più alta quantità del compenso materiale: un lingotto d’oro puro.
Per quanto incredibile possa sembrare, ho già venduto un gran numero di queste situazioni pittoriche immateriali.
Quello di cui Klein parla, l’oggetto di scambio, è la concretezza di un pensiero.
È un nulla intenso, rappresentato da uno spazio “vuoto”, pieno di significato.
Il valore (di un oggetto) quindi non è dato per le sue caratteristiche, ma per l’essenza che si sprigiona dall’idea creatrice. Così ogni dimensione perde di rilevanza, conta solo la parola dell’artista, la sensibilità prima di ogni azione e priva di ogni forma.
Ecco perchè per me le idee sono fondamentali, basterebbe seguirne alcune per sentirsi più sereni e soprattutto condividerle perchè chi condivide un’idea, rischia di realizzarla più in fretta!
La Storia Infinita. Il regno dei sogni e dell’immaginazione.
Se sei nato tra gli anni 70 e 80 sicuramente ti ricorderai la storia di Fàntasia narrata nel film “La storia infinita” con la colonna sonora di Giorgio Moroder. Eccola qui per i nostalgici.
A Fàntasia ogni elemento, ogni creatura e ogni luogo nasce dai sogni e dalle speranze dell’umanità. In pratica i suoi confini si possono estendere grazie a un desiderio intenso o semplicemente a Fàntasia i confini non esistono, basta Sognare per espanderli.
Fàntasia però è un regno che sta morendo, distrutta dal Nulla che divora tutto.
Il giovane Atreyu è il solo che può combatterlo.
Ma perché Fantasia muore? si chiede Atreyu.
Perché la gente ha rinunciato a sperare. E dimentica i propri sogni. Risponde Gmork.
Così il Nulla dilaga.
Il Nulla è il vuoto che ci circonda.
È la disperazione che distrugge il mondo.
Il pieno contro il vuoto; basta una sola briciola di azione e il Nulla è meno ingombrante.
Ecco il video in cui puoi ascoltare il dialogo tra Atreyu e Gmork.
Se un giorno ti capitasse di sentire il Nulla invadere il tuo spirito o se un senso di sfiducia si presentasse ad ogni pensiero, dovresti provare a creare un tuo sogno e iniziare anche solo a credere di poterlo realizzare.
Traditi dai nostri amici, affetti o dai fiori che appassiscono prima di sbocciare ci vestiamo di corazze per paura di soffrire ancora e ad ogni nuova difesa rendiamo invisibile una parte di noi.
Così il Nulla avanza dall’interno, cancellando il nostro Io che diventa sempre più piccolo. Mettere una corazza sembra aiutare, ma il benessere che ne traiamo dura poco e alla lunga può anche danneggiarci.
Dannato all’ottimismo.
Per contrastare la disperazione occorre sognare, non importa cosa. E non importa nemmeno se sia un sogno di difficile realizzazione.
Diceva Seneca: Non è perchè le cose sono difficili che non osiamo, ma è perchè non osiamo che sono difficili.
Provare a sognare richiede coraggio e spaventa perchè ci impone di cambiare. Forse però dovrebbe spaventare di più non essere disposti al cambiamento. Dovrebbe spaventare di più non dare nuova fiducia a quell’amico che ci ha tradito o a quel sogno che non si è realizzato.
Certo bisogna evitare di commettere gli stessi errori e per farlo bisogna trovare nuove strade. Nuove strade che si trovano solo abbandonando le vie già conosciute, imparando a perdersi e dimenticando le regole fisse, perchè la realtà muta di continuo.
Nei momenti di sconforto, di sfiducia resto solo con me stesso, anche io, in un atteggiamento di chiusura, vana difesa.
Solo il tempo che basta però a prendere fiato, per poi dare nuova aria alle mie speranze convinto che una mano, forse quella giusta, questa volta infine, mi verrà tesa.
È un ciclo continuo tra impegno e delusioni; una scommessa che porta a volte anche qualche soddisfazione.
Il mio amico a questo punto mi chiese:
Questo atteggiamento ti fa stare meglio? Ti rende felice?
Non credo – risposi. E non so se esista una via migliore per uscire dallo sconforto o dalle delusioni, ma so che se rimanessi fermo, solo nel mio guscio, il Nulla mi conquisterebbe, perchè è un soffio a buttarmi giù.
Credo che fare sia meglio di stare e che credere nei propri sogni sia meglio che conservare i bei ricordi.
Per sentirci più sereni a volte basterebbe forse avere più cura dei nostri sogni perchè ci aiutano a fondare nuovi obbiettivi per crescere, ma poi è nella condivisione che nascono le forme con cui diamo un significato alla nostra presenza.